La maggior parte delle mie pazienti in gravidanza, prima o poi, mi dice di sentirsi gonfia, soprattutto agli arti inferiori e superiori, di notare che gli anelli vanno stretti e che le scarpe non entrano più: si tratta di ritenzione idrica in gravidanza.
La ritenzione idrica in gravidanza è una condizione fastidiosa, che insorge soprattutto nell’ultimo trimestre di gravidanza, che spesso induce preoccupazioni. La ritenzione idrica in gravidanza non è una condizione pericolosa, ma non va ignorata, perché può nascondere condizioni più serie come pre-eclampsia o trombosi venose. La diagnosi differenziale è di competenza medica, ma oggi cerchiamo di scoprire di più sulla ritenzione idrica in gravidanza!
PERCHÉ AUMENTA IN GRAVIDANZA?
L’edema fisiologico deriva dalla ritenzione di sodio indotta dagli ormoni della gravidanza, ma anche dall’aumento di peso tipico della gestazione (scopri come NON ingrassare troppo in gravidanza). C’è anche una componente “meccanica”: l’utero ingrossato comprime in modo intermittente la vena cava inferiore ostruendo l’efflusso da entrambe le vene femorali.
La ritenzione idrica in gravidanza determina gonfiore agli arti inferiori e superiori, alle estremità (mani e piedi), al viso. Il gonfiore è evidente soprattutto quando, alla pressione, si formerà una concavità che persisterà per alcuni secondi. Il gonfiore tende a peggiorare la sera, quando si trascorre molto tempo in piedi o durante i mesi caldi.
Spesso l’eccessiva ritenzione idrica è una condizione che preoccupa la donna, soprattutto se si associa ad aumento di peso.
RITENZIONE IDRICA IN GRAVIDANZA: CONSIGLI
La ritenzione idrica si può contrastare con piccoli accorgimenti, ma non evitare del tutto: come spiegato grande ruolo hanno gli ormoni.
Ecco però qualche utilissimo consiglio:
- Sdraiarsi sul lato sinistro (che sposta l’utero dalla vena cava inferiore);
- Sollevare più volte, durante il giorno, gli arti inferiori e tenerli sollevati soprattutto quando si è sdraiate;
- Indossare calze elastiche a compressione;
- Indossare abiti larghi che non limitano il flusso sanguigno, in particolare alle gambe;
- Fare massaggi linfodrenanti (concordando quando iniziare con il proprio ginecologo);
- Bere molta acqua;
- Mangiare cibi sani, evitando soprattutto di eccedere con il sale;
- Svolgere regolare attività fisica.
RITENZIONE IDRICA IN GRAVIDANZA: ALTRE CAUSE
Meno frequenti ma di immediata competenza medica, sono i casi in cui la ritenzione idrica si accompagna ad altri sintomi. Le cause più pericolose di ritenzione idrica sono la pre-eclampsia e la trombosi venosa profonda. La diagnosi differenziale si base sulla visita medica e la raccolta dei sintomi.
La pre-eclampsia è accompagnata da:
- Nausea e vomito, dolore addominale e ittero;
- Difficoltà respiratorie;
- Aumento improvviso di peso o edema delle mani e del viso;
- Cefalea, confusione, cambiamenti dello stato mentale, visione offuscata o convulsioni
La trombosi venosa profonda è accompagnata da:
- Dolore, arrossamento o calore a una estremità;
- Talvolta, febbre.
In caso, quindi, di eccessivo gonfiore, sensazione di calore o dolore in uno solo dei due arti, nausea, febbre, confusione mentale, è bene sentire il parere del medico.
RITENZIONE IDRICA IN GRAVIDANZA E AUMENTO DI PESO
La ritenzione idrica può far vedere il peso aumentare sulla bilancia anche se stiamo seguendo correttamente il nostro piano alimentare.
- Assicurati di star facendo giuste scelte alimentari, ad esempio evitando cibi ricchi di sodio, anche quelli in cui esso è nascosto come i prodotti da forno);
- Se il peso aumenta troppo rapidamente, valuta insieme al medico che la crescita del bambino sia fisiologica (assenza, quindi, di crescita eccessiva del bambino).
Non tenerti i tuoi dubbi per te.
C’è una community di donne come te con cui puoi confrontarti, ricevendo anche i miei consigli. Ti aspetto sul mio gruppo privato su Facebook dedicato all’Alimentazione in gravidanza!
Dottoressa Deborah Fedele