Ho letto questo libro in poche ore, letteralmente rapita, risucchiata.
Un libro piccolo, certo, ma incredibilmente denso di contenuti, vero, doloroso, schiettamente realistico.
Un libro che racconta una storia in cui molte donne e molti uomini possono rispecchiarsi: la nascita di un amore meraviglioso, un amore che sembra ciò a cui tutti aspirano, perfetto, un turbinio di passioni ed emozioni potenti.
E non importa se, come in questo libro, si tratta di un amore clandestino, un amore tra una donna sposata, Giuditta, e Luca, un uomo bello e pieno di fascino conosciuto ad una festa tra amici; questa è la storia che potremmo vivere tutti, o meglio. In cui potremmo precipitare tutti.
La trama del libro:
Giuditta e Federico sono sposati da vent’anni. La passione di un tempo si è spenta, ma entrambi avvertono ancora forte e importante il loro legame. Un giorno nella vita di Giuditta irrompe Luca e la donna si abbandona al nuovo amore. Dapprima, come nelle fiabe, gli amanti sono felici e vivono i loro momenti più belli in una villa di Sabaudia. In questo luogo Giuditta si fa Sheherazade: per l’uomo che ama tesse storie, riempie le stanze con le sue parole. Ma presto la donna comincerà ad avvertire un sottile cambiamento in Luca, fino a quando lui non le confesserà di avere un’altra donna. L’abbandono sprofonda nel dolore Giuditta che, incapace di reagire, si consegna a una sofferenza che la corrode dentro e fuori.
Luca è un manipolatore, una creatura egoista e schiva che vive i suoi sentimenti e le persone accanto a lui con allarmante superficialità. Una persona estremamente negativa, una persona reale. Quante volte abbiamo sentito storie di amiche o amici caduti nella trappola di questi vampiri d’amore? Persone che si mostrano amorevoli, innamorate, ma che riescono a voltare pagina, cambiare partner, abbandonare e distruggere chi gli sta accanto, prenderlo e poi lasciarlo ancora, come niente fosse?
“Lui è un guitto. Lui ha sempre amato solo sé. Era semplice capirlo. Forse troppo semplice e perciò erano stati in tanti a trovare spiegazioni complesse e a dare letture inutilmente profonde del suo comportamento. Lui prendeva e lasciava, faceva del bene o del male senza intenzione e senza consapevolezza. Sollevava in alto o trascinava all’inferno a seconda del bisogno del momento. Ed è così che qualche donna si è sentita molto amata e qualche altra, o la stessa, lasciata e dimenticata come un ombrello nel portaombrelli di un bar. La sua è un’innocente protervia, scambiata per amore o cattiveria. Luca è, in realtà, solo un incidente di percorso nella vita altrui. Può però deviarla come una frana devia il corso di un fiume. Se il fiume torna a scorrere o se si sfà in rigagnoli che si perdono tra secche e paludi, non è cosa che possa interessargli né dipendere da lui.”
Credo che questa descrizione rappresenti alla perfezione ciò che quest’uomo è. L’ho trovata una delle più belle e vere del libro.
Giuditta è ognuno di noi. Qualcuno che ama senza riserve, ma soprattutto, che crede nelle relazioni. Qualcuno che si affeziona, che rispetta, che protegge. Giuditta ama e si abbandona all’amore… si rende vulnerabile al vampiro. Perché dopo due anni di amore, che probabilmente è stato infedele già dall’inizio, lui la lascia senza alcuna spiegazione.
Ma il vero problema non è l’abbandono. La crudeltà del vampiro di amore è il suo continuo prendere e lasciare, tornare e sparire, lasciare tracce di sé per non perdere mai del tutto l’influenza sulla sua vittima.
Giuditta cade vittima di una relazione malata, un dolore che la cambia, stravolge lei e la sua vita, è trascinata nella dipendenza affettiva.
Per Luca il partner è intercambiabile. Luca tradisce. Ha tradito Giuditta, tradirà la sua nuova compagna, ma la cosa peggiore è che non sparirà mai del tutto.
Comunque sia andata, Giuditta non riesce a dimenticarlo.
“Tutti mi dicevano le stesse cose, parlavano di Ragione, Dignità, Forza, Volontà. Ma erano parole senza senso o inutili. Se la mia pena fosse stata un pezzo amputabile avrei scelto la chirurgia. Sapevo molto bene che la mia era una sofferenza degenerata, aveva infettato tutto: il cuore, i reni, la pelle, i capelli. Sapevo di essere andata al di lò. potevo ripetermi che Luca valeva poco, molto poco, ma, per un giro perverso della mia mente, per un mistero di cui ero depositaria e che pure mi sfuggiva, forse per un vizio connaturato in me, continuava a mancarmi in modo atroce”
“In quel tempo ho implorato, supplicato, gridato fino a non avere più voce, ho bussato fino a che le nocche delle dita si sono escoriate, ho elemosinato un po’ di attenzione, ho pregato fino allo spasimo, ho aspettato, ho vissuto senza bere e senza mangiare, attraversato il deserto di ghiaccio che sono stati quei mesi. (…)Mi feci animale.”
Il finale di questo film si apre a varie, personali impressioni. Qualcuno potrà trovarlo giusto, sensato, necessario. Io penso che la soluzione ai nostri problemi sia dentro noi stessi. Mi piacerebbe rivolgermi a tutti coloro che hanno vissuto o vivono una situazione analoga, un amore per qualcuno che semplicemente non lo merita. La situazione non cambierà. Questo genere di amori malati, non guariscono. Non si può voler cambiare con ostinazione qualcun altro, bisogna imparare a lasciar andare le cose che non possiamo in alcun modo cambiare. Questi vampiri d’amore non vi lasceranno mai in pace, voi siete l’energia che li fa sentire vivi e desiderati quando ne hanno bisogno. Vogliono tutto da voi, senza dare niente. Accettano i vostri pregi, vi lodano, ma guai a mostrare i vostri difetti o debolezze. Lasciateli andare. Lasciateli nella loro solitudine, nel loro buio, nella loro anaffettività.
Liberatevi.
Amatevi.
Solo cambiando voi stessi troverete quello che state cercando, e che meritate.
Il mio voto a questo libro, qualora non si fosse ancora intuito, è cinque stelle.
*****
Lo consiglio davvero a chiunque, apre gli occhi sulla gente e le situazioni da cui stare alla larga.
Voi, lo avete letto?
Cosa ne pensate dei vampiri d’amore?
Raccontatemi le vostre storie!
Deborah Fedele
Grazie per aver letto con tanta intensità questo mio vecchio libro. Giulia Alberico
Che sorpresa inaspettata ricevere questo messaggio! Grazie a te per averlo scritto, Giulia. è stato bello poterlo leggere.