Metalli pesanti: chissà quante volte hai sentito questa parola, soprattutto in gravidanza. Ti hanno detto di fare attenzione ai metalli pesanti in gravidanza, quindi per esempio di non mangiare pesci di grossa taglia che potessero contenerli. Ma cosa sono i metalli pesanti? Dove si trovano, e perché bisogna evitare i metalli pesanti in gravidanza? Scopriamolo con questo articolo!

Cosa sono i metalli pesanti?
l termine metallo pesante si riferisce ad alcuni elementi chimici metallici, che possono essere tossici. Esempi di metalli pesanti includono il mercurio (Hg), il cadmio (Cd), l’arsenico (As), il cromo (Cr), il tallio (Tl) ed il piombo (Pb).
Ci sono invece dei metalli che sono fondamentali per la vita umana: per esempio rame, selenio, zinco.
I metalli pesanti sono oggetto di attenzione da parte di autorità internazionali come l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA).
Come arrivano a noi?
I metalli pesanti sono componenti naturali della crosta terrestre e pertanto è impossibile non esserne esposti, anche se in piccola percentuale. Pertanto, li ingeriamo tramite cibo, acqua ed aria. Tuttavia, a concentrazioni più alte possono portare ad avvelenamento ed esplicare un’azione tossica.
Perché sono pericolosi?
I metalli pesanti sono pericolosi perché tendono a bioaccumularsi, ossia non vengono smaltiti (o almeno, molto lentamente) e con il tempo si accumulano e concentrano nell’organismo.
Perché il problema dei metalli pesanti è sempre più presente?
Oggi siamo sicuramente più esposti ai metalli pesanti di quanto non lo fossimo nell’antichità, questo perché:
- I metalli pesanti possono entrare nei rifornimenti idrici da scarti derivanti dalle industrie;
- Posso contaminare i mari, corsi d’acqua, laghi, fiumi e i terreni per effetto della pioggia acida;
- Dai loro siti di deposito possono essere mobilizzati dall’uomo a causa di attività estrattiva e di processi industriali;
- Sono prodotti da attività umane come l’incenerimento di rifiuti, il traffico delle auto, alcune pratiche agricole.
Quali sono i più pericolosi?
- Il cadmio: l’esposizione umana avviene attraverso gli alimenti, tramite l’aggiunta di cadmio al terreno agricolo da varie fonti (deposizione in atmosfera e applicazione di fertilizzanti). Esposizione supplementare per gli esseri umani deriva dal cadmio presente nell’aria, ma soprattutto dal fumo di sigaretta. Il cadmio è contenuto anche nei cereali, verdura e ortaggi, patate, crostacei e molluschi;
- Il cromo. Il cromo è usato nelle leghe metalliche e nei pigmenti per le vernici, il cemento, la carta, etc. Si accumula spesso in ambiente acquatico, rendendo pericoloso il consumo di pesci che sono stati esposti a livelli elevati di cromo;
- L’arsenico;
- Il nichel;
- Tra i più pericolosi, infine, troviamo il piombo e il mercurio.
Focus sul piombo
Il piombo è uno dei metalli pesanti che più ci preoccupa, soprattutto in gravidanza. Infatti, i feti in sviluppo e gli infanti sono più sensibili degli adulti. Alti livelli di esposizione possono provocare effetti come:
- problemi nella sintesi di emoglobina;
- disturbi ai reni e sul tratto gastrointestinale;
- problemi sul sistema riproduttivo e danneggiamento acuto o cronico del sistema nervoso.
La maggior parte delle persone assumo il piombo dagli alimenti. L’esposizione può avvenire anche attraverso l’acqua potabile, l’aria, il terreno.
Oltre il 90% del piombo eventualmente entrato nell’organismo è, generalmente, contenuto nello scheletro, dove si accumula per lungo tempo. Durante la gravidanza e l’allattamento, una parte del piombo accumulato nel tessuto osseo viene mobilizzata e trasferita dalla madre al bambino, prima attraverso la placenta e poi con l’allattamento.
In quali alimenti è contenuto il piombo?
Per la popolazione generale la fonte principale di esposizione al piombo è rappresentata dalla dieta: gli alimenti più importanti sono le bevande, come tè e caffè, i cereali e prodotti derivati, verdure e ortaggi; tra gli alimenti di origine animale, crostacei e molluschi.
Focus sul mercurio
Il mercurio è una sostanza inquinante globale. Le fonti naturali principali di mercurio sono la diretta fuoriuscita dalla crosta terrestre, le emissioni dei vulcani, nonché l’estrazione del metallo in tutto il mondo. L’uso di mercurio è diffuso nei processi industriali, in odontoiatria, dall’industria farmaceutica.
Esistono forme di mercurio che si bioaccumulano e si concentrano negli organismi viventi, particolarmente nei pesci. Queste forme di mercurio (monometilmercurio e dimetilmercurio) sono altamente tossiche e causano disordini neurotossicologici. La via principale di assunzione di mercurio da parte degli esseri umani è attraverso il ciclo alimentare e non l’inalazione.
Mercurio in gravidanza
Sicuramente avrai sentito parlare spesso di mercurio! Ci interessa particolarmente in gravidanza perché un’esposizione eccessiva è associata ad aborto spontaneo e malformazione congenita.
Il metilmercurio è in grado di introdursi nei follicoli dei capelli, di attraversare la barriera placentare, quella ematoencefalica e quella emato-liquorale (barriere che proteggono il cervello), col risultato di accumularsi nei capelli, nel feto e nel cervello. L’effetto critico più importante del metilmercurio è la tossicità per il sistema nervoso, in particolare il danno a carico dello sviluppo neurologico del feto.
Il feto rappresenta l’organismo più sensibile ai danni del metilmercurio e l’esposizione al metallo prima della nascita attraverso il consumo di pesce contaminato da parte della madre è particolarmente a rischio.
Lo sapevi che si consiglia di NON mangiare pesci di grossa taglia in gravidanza?
Nei pesci il mercurio si lega fortemente al muscolo e, quindi, la sua quantità aumenta all’aumentare della massa muscolare dell’animale e con i tempi di esposizione (la vita dell’animale). I pesci predatori, in particolare quelli di grandi dimensioni e capaci di vivere più a lungo, sono gli organismi che raggiungono le concentrazioni di metilmercurio più elevate nel proprio tessuto muscolare.
Scopri tutto sul consumo di pesce in gravidanza in questo articolo.
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Metalli pesanti in gravidanza: come fare a ridurne l’ingestione?
Non è possibile eliminare del tutto il rischio di esposizione ai metalli pesanti. Tuttavia, puoi mettere in pratica queste accortezze:
- evitare l’uso di caffettiere e pentole in alluminio (optando per il più sicuro inox);
- evitare l’uso di contenitori di alluminio soprattutto per alimenti caldi;
- preferire packaging in vetro o carta, evitando tetrapak e barattoli di latta;
- limitare l’uso di pesci di grossa taglia;
- favorire quando possibile prodotti locali, a km 0;
- evitare l’abuso di farmaci;
- ridurre il consumo di cibi industriali
Aiuti in cucina
Lo sapevi che puoi arricchire i tuoi piatti con spezie come coriandolo, curcuma, o alimenti come l’aglio? Oltre a dare sapore, aiutano nei processi di depurazione dell’organismo.
Infine…
L’accumulo di un elemento chimico nell’organismo può avvenire per varie ragioni tra cui:
- L’eccessivo e costante apporto giornaliero;
- La carenza nella dieta di sostanze di antiossidanti o di altri microelementi in grado di competere con quell’elemento chimico: da qui risulta fondamentale avere un’alimentazione sana e varia.
- La ridotta funzionalità degli organi emuntori, soprattutto dei reni;
- Ridotta efficienza metabolica delle cellule, in seguito a squilibri funzionali della tiroide e delle ghiandole surrenali;
- Alterata salute intestinale, dato che alcuni metalli vengono eliminati con le feci.
Infine
Una dieta sana, completa, studiata secondo il tuo fabbisogno, ti aiuta a ridurre il rischio di esposizione a sostanze tossiche, ma soprattutto a ingerire sostanze protettive per difenderti.
Ricorda che puoi richiedere un piano alimentare personalizzato studiato ad hoc per la gravidanza e l’allattamento.
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Dott.ssa Deborah Fedele
Nutrizionista esperta in alimentazione in gravidanza, allattamento, alimentazione e fertilità.
Fondatrice del programma “Alimentazione in Gravidanza“.