In una società dove sfoggiare la propria felicità è quasi un obbligo, dove si premia chi si mostra perfetto e impeccabile, chi ci pensa alla solitudine delle neo-mamme?
La nascita di un bambino è sempre un momento di gioia. La casa dei nei genitori, nelle prime settimane dopo il parto, è un via vai di amici e parenti, visite e telefonate. Superate le prime settimane però, le visite di amici e parenti diventano molto più rare, i padri ritornano quasi sempre alla routine lavorativa e spesso, la vita veramente trasformata, è quella della mamma.
Quello successivo alla nascita del bebè è un periodo intenso e profondo in cui i neo genitori iniziano a prendere coscienza della presenza del loro bambino e del cambiamento delle loro vite. Sì, perché anche se nei nove mesi di gravidanza i genitori hanno avuto modo di immaginare il volto del nascituro, e di immaginarsi alla prese con poppate e pannolini, niente prepara veramente a quello che è l’arrivo del primo figlio, soprattutto nei primi mesi di vita.
“Non me lo aspettavo”
<<Nessuno mi aveva preparata a questo.>>
Una delle frasi che mi sento dire più spesso dalle mie pazienti è proprio questa. Perché anche se diventare madre è una gioia profonda, molte donne si trovano travolte dal loro nuovo ruolo, e si rendono conto di non essere preparate. Sicuramente, ogni donna impara sul campo ad essere madre, ma forse la nostra società dovrebbe iniziare a parlare anche dei lati oscuri della maternità, di come viene vissuta dalle donne moderne.
Della stanchezza, delle notti insonni, della perdita di spazi e di tempo per la cura di sé. Alcune donne, lamentano persino l’impossibilità di prendersi del tempo per una doccia, per un bagno caldo, per cucinarsi un pasto.
Sono donne che la società vuole vedere sorridenti, in forma, attive, lavoratrici o casalinghe che siano, che devono garantire l’ordine della casa e un’impeccabile gestione di tutto.
C’è una forte pressione sociale intorno alla neo mamma: non può lamentarsi, deve essere felice per il solo fatto di essere madre, deve prendersi cura di sé e del suo bambino. E se invece si dovesse lamentare, la risposta arriverebbe assicurata: nessuno ti ha obbligata ad avere un figlio.
In aggiunta a ciò, il puerperio, ossia il periodo immediatamente successivo al parto, è caratterizzato da una serie di importanti cambiamenti ormonali e fisici, che possono portare la donna a non riconoscersi né piacersi nell’immagine di sé riflessa allo specchio: tutto questo è il mix perfetto per sprofondare parecchie madri nella tristezza e nella malinconia.
Secondo i dati del Ministero della Salute, il 70-80% delle neo-mamme soffre di baby blues. Il picco si raggiunge 3-4 giorni dopo il parto e tende a svanire spontaneamente entro un paio di settimane, senza bisogno di cure. Nel 10-15% dei casi, invece, il baby blues può sfociare in un vero e proprio stato depressivo, noto come depressione post partum, che può avere diversi livelli di gravità.
Non si può quindi ignorare questa realtà, e parlarne, preparare le donne a quello che le attende, preparare anche i padri a gestire al meglio la situazione familiare in arrivo, può essere un enorme aiuto per queste donne.
Hai voluto un figlio? Crescilo.
Parlare delle difficoltà di essere una neo mamma non va molto di moda oggi come oggi, perché nessuno obbliga a diventare genitori e, se si desidera un figlio, allora si deve essere pronti ad affrontare tutte le difficoltà da soli. Questo è il pensiero comune intorno alla genitorialità oggi. Tuttavia, non è sempre stato così.
Fino a non troppi anni fa, quando in una casa nasceva un bambino, una donna si trasferiva in casa della neo mamma per aiutarla.
Una donna, infatti, in questa delicata fase della vita, ha bisogno di riposo, di aiuto, di nutrimento, in particolar modo se allatta.
L’allattamento, infatti, comporta un importante dispendio di energie per la neo-mamma, per cui la qualità della sua alimentazione deve essere elevata tanto quanto in gravidanza.
La neo-mamma: tra le difficoltà e l’obbligo di tornare in forma
La maggior parte delle mie pazienti è rappresentata da gestanti, ma una grande percentuale sono invece donne che hanno partorito da poco e che vogliono tornare al loro peso forma. Questo non è sbagliato: mangiare sano (e rispettando i propri fabbisogni) durante la fase del puerperio e dell’allattamento, in genere predispone ad un normale rientro al peso pre-gravidico.
Non sono invece consigliate, in allattamento, diete drastiche. In questa fase così delicata, con tutti gli aspetti psicologici già discussi sino a qui, gravare una donna del peso di privarsi drasticamente del cibo può solo essere controproducente.
In genere mangiare sano è sufficiente per iniziare a tornare, serenamente, al peso forma. Tuttavia, per una neo-mamma alle volte organizzare la propria alimentazione diventa complicato, sente di non avere tempo e ripiega su cibi di conforto, pratici e veloci. Questo ha due effetti:
- Può peggiorare o non migliorare la sua forma fisica, sprofondando la mamma in un senso maggiore di frustrazione;
- Può non garantire alla mamma tutte le sostanze nutritive di cui necessita per sostenere l’allattamento.
Ti ricordo, infatti, che anche se l’alimentazione materna è carente, solitamente questo non compromette la qualità del latte.
I consigli che dò alle mie pazienti, già dall’ultimo trimestre di gravidanza, riguardano soprattutto l’organizzazione preventiva dei pasti.
Alimentazione facile per la neo-mamma: qualche consiglio.
Non è l’unico aspetto a creare ansie e preoccupazioni in una neo-mamma, ma l’organizzazione dei pasti spesso genera frustrazione, soprattutto se questi vengono “affidati al caso”.
Già dalle ultime settimane dell’ultimo trimestre di gravidanza, sarebbe utile organizzarsi per i mesi che verranno, e che ti vedranno occupata a soddisfare i bisogni del tuo bambino. Ti consiglio pertanto di:
- Pensare già da ora ad un menù settimanale standard. Questo sarà una preziosa linea guida per la lista della spesa, che puoi stilare e riutilizzare ogni settimana. In questo articolo ho spiegato come creare un menù settimanale;
- Preparare dei cibi sani da tenere surgelati. Possono essere polpette di verdure, legumi già cotti e porzionati. Evitare, invece, lasagne, parmigiane e, in generale, primi e secondi piatti molto elaborati;
- Acquistare prodotti per fare scorta, comodi e sani: verdure surgelate, carne in fette, pesce surgelato, minestroni o vellutate di verdure, ma anche scatolame come pesce in scatola e legumi in scatola;
- Creare una lista della spesa da riutilizzare: non dimenticare di inserire nella lista della spesa anche prodotti comodi per la colazione veloce, come yogurt, ricotta, frutta secca, cereali senza zuccheri;
- Infine non farti mai mancare, in casa, frutta fresca per delle merende veloci che possono evitare di sfogarsi su altri cibi meno appropriati.
Condividi questo articolo con altre neo-mamme o amiche come te, perché parlare dei momenti difficili che una donna incontra nel post parto è importante tanto quanto parlare di prevenzione in gravidanza!
Non sei sola! Se vuoi migliorare la tua alimentazione in gravidanza o avere un aiuto nell’organizzazione, affidati ad un professionista specializzato in alimentazione per la neo mamma.
Puoi anche confrontarti con me e con una community di donne come te: ti aspetto nel mio gruppo privato su Facebook.
Dottoressa Deborah Fedele