I primi mille giorni di vita del bambino, ovvero il periodo che intercorre tra il concepimento e i primi due anni di vita, sono determinanti per la sua salute futura. Ti sembra esagerato? Scopriamo insieme perchè!
Cosa dice la scienza sui 1000 mille giorni di vita del bambino?
Ci basta fare una breve ricerca online per scoprire che la cura dei primi 1000 giorni di vita del bambino è un vero e proprio obiettivo di salute pubblica per il nostro ministero della sanità.
Ma perché? Il motivo è semplice: curando la gravidanza e il neonato, si lavora anche per avere adulti più sani e ridurre quindi i tassi di incidenza di malattie metaboliche e degenerative che affliggono oggi la popolazione.
Proprio un bell’affare in termini di risorse che oggi vengono spese per la sanità pubblica, non trovi?
Leggiamo, sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità: “La conoscenza dei principali fattori di rischio per la salute e di quelli protettivi nei primi mille giorni di vita può cambiare radicalmente le prospettive di salute dei propri figli, da piccoli e da adulti”.
E ancora: “sono un periodo di importanza strategica che pone le basi per lo sviluppo e la salute dell’intero arco della vita.”
Credo che tutto questo sia così potente e significativo che vale la pena capirne di più!
Cosa possono fare i genitori durante i primi 1000 giorni di vita del bambino?
Semplicemente ricordare che già dalla gravidanza si possono “programmare” bimbi più sani. La gravidanza è la prima finestra di sviluppo del bambino ed è caratterizzata dalla costruzione degli organi, in primo luogo del cervello, e delle relative funzioni, che nella loro plasticità possono risentire dell’esposizione a un ampio spettro di fattori, positivi o negativi, in molti casi controllabili, tra cui quelli introdotti con la dieta. La massima plasticità del feto, in questo periodo, porta anche ad una estrema vulnerabilità, per questo non bisogna ignorare queste importanti informazioni.
Come può influenzare la dieta la salute del bambino?
La dieta può influenzare la salute del bambino mediante:
- L’adeguatezza qualitativa, riducendo i cibi di cattiva qualità che possono predisporre maggiormente alle patologie o persino modificare la composizione corporea del bambino;
- L’adeguatezza quantitativa, ovvero ingerire le corrette dosi di vitamine (B12, acido folico, colina etc), proteine, grassi (come il DHA, ma non solo) e carboidrati, necessari al suo sviluppo.
Hai mai sentito dire… “Io ho mangiato come volevo e mio figlio è sanissimo!”?
Spesso ci capita di imbatterci, come professionisti, in simili commenti. Come se ci si aspettasse una relazione diretta tra una dieta scorretta e un bambino con problematiche alla nascita. Non è così, per fortuna! Tuttavia, gli effetti dell’esposizione a taluni fattori ambientali (sostanze inquinanti, sostanze tossiche ingerite con i cibi, alimentazione di cattiva qualità, come anche ambienti di crescita avversi e poveri dal punto di vista educativo) si possono manifestare molto avanti nel tempo (in termini di patologie, ma anche di fallimenti scolastici, difficoltà di integrazione sociale etc.). Ecco perchè l’attenzione che merita questo periodo può fare davvero la differenza per le generazioni che verranno.
Ti è piaciuto questo articolo? Puoi trovarne altri su questo e altri argomenti inerenti la gravidanza qui.
Scopri tutto sul mondo della sana alimentazione in gravidanza: seguici su Instagram.
Se invece vuoi una piano alimentare personalizzato sulle tue esigenze, richiedilo qui! Sono una dietista e biologa nutrizionista esperta di alimentazione in gravidanza e nel 2020 ho fondato il mio programma “MamaProgram” per aiutare le donne in questa meravigliosa e delicata fase della vita.