Acido folico e prevenzione della spina bifida: esiste la possibilità di ridurre il rischio fino al 70%! La spina bifida è un grave difetto del tubo neurale che può causare significativi problemi di salute e disabilità. Fino a poche decadi fa, il ruolo chiave dell’acido folico nella prevenzione della spina bifida non era noto. Tuttavia, grazie a importanti scoperte scientifiche e all’implementazione di politiche preventive, oggi sappiamo quanto sia cruciale l’acido folico nel ridurre il rischio di questa malformazione congenita.
Fino a 20 anni fa, la conoscenza sull’importanza dell’acido folico nella prevenzione della spina bifida era limitata.
La carenza di acido folico nelle donne in gravidanza era un problema diffuso, soprattutto per mancato accesso alla varietà alimentare che oggi abbiamo, e questo ha portato ad un aumento dei casi di spina bifida e ad altre malformazioni del tubo neurale. Le conseguenze per i neonati colpiti erano gravi, causando disabilità fisiche e cognitive che avrebbero durato per tutta la vita.
La scienza ha però fatto il suo corso.
La ricerca scientifica ha portato alla scoperta dell’importante ruolo dell’acido folico nella prevenzione della spina bifida. Studi epidemiologici hanno dimostrato una correlazione tra la carenza di acido folico nelle prime fasi della gravidanza e un aumento del rischio di difetti del tubo neurale. Queste scoperte hanno aperto la strada all’implementazione di politiche di integrazione e fortificazione degli alimenti.
Acido folico, dieta e altri nutrienti in gravidanza
L’acido folico è un nutriente essenziale che dovrebbe essere ottenuto attraverso una dieta equilibrata, per esempio tramite i cibi ricchi di questa vitamina come verdure a foglia verde, legumi, agrumi e cereali integrali. Non è l’unica molecola essenziale durante la gravidanza: non dimentichiamo la colina, il ferro, il DHA, e nemmeno, in generale, l’adeguatezza della dieta, capace di indurre persino cambiamenti nel fenotipo del neonato!
La disponibilità di nutrienti essenziali e l’equilibrio nutrizionale possono giocare un ruolo significativo nello sviluppo fetale e nel determinare la futura salute dell’individuo. Una carenza di tali nutrienti può compromettere la formazione degli organi, il sistema immunitario e il cervello del feto.
D’altra parte, uno squilibrio nutrizionale e un’eccessiva assunzione di determinati alimenti possono anche avere effetti negativi sulla programmazione fetale. Ad esempio, un’elevata assunzione di cibi ad alto contenuto di grassi saturi, zuccheri raffinati e sale può aumentare il rischio di obesità, diabete e malattie cardiovascolari nel bambino in futuro.
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Dott.ssa Deborah Fedele
Nutrizionista esperta in alimentazione in gravidanza, allattamento, alimentazione e fertilità.
Fondatrice del programma “Alimentazione in Gravidanza“.